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- LA LUNGA SOSTA
La prossima sfida in programma sarà il 6 gennaio 2011 quando i viola saranno impegnati a Bologna contro la squadra di Malesani

martedì 17 marzo 2009

DELLA VALLE - Non molliamo!

Non mollano. I Della Valle sono ancor più convinti nella loro battaglia con la Fiorentina. Neppure i recenti colpi bassi avrebbero modificato le loro intenzioni di tenere in piedi il progetto che faticosamente hanno messo in moto quattro anni fa. Proprio adesso che la squadra mostra le prime difficoltà, dopo tre stagioni fantastiche e questa comunque importante, adesso che il rapporto con l’amministrazione comunale si è fatto scivoloso, adesso che lentamente si sta insinuando la paura che, come dice Corvino, dopo tre anni di sole potrebbe piovere un po’, loro sono pronti a battersi con ogni energia. LO SCUDO – Sono piombati davanti alla loro Fiorentina facendo da scudo a tutti. Da Prandelli ai giocatori, a Corvino, con tempismo e rabbia autentica. Come forse non si vedeva da tempo. I Della Valle hanno preso le redini della situazione, spostando la società che, francamente, in questo periodo è apparsa quello che è: fragile. E ha fatto impressione che domenica i due fratelli abbiano letteralmente assunto il comando. Ha iniziato Diego Della Valle che alle ore 17 si è presentato all’hotel sede del ritiro viola. Merenda con tecnico e giocatori. Ore 20, di nuovo in movimento, il patron ha incontrato la squadra nello spogliatoio. Ha incitato tutti, ha chiesto una gara vera. Ore 22.50, ancora DDV: “Volevamo una gara da protagonisti, bravi…”. E più o meno alla stessa ora è arrivata la telefonata del presidente Andrea: “State tranquilli”. Silenzio sulle decisioni arbitrali, ma i padroni della Fiorentina non sono rimasti affatto soddisfatti. Hanno visto e rivisto le immagini tv che confermavano l’intervento pericoloso di Ibrahimovic, il violento fallo di Santon su Comotto che avrebbe meritato un diverso provvedimento da parte dell’arbitro e pure i dubbi sulla punizione finale trasformata nel 2-0. Non solo, non è piaciuta neppure la sceneggiata di Mourinho. I Della Valle comunque non muoveranno un solo dito. Loro vogliono solo far capire alla propria squadra che la Fiorentina non è sola. NON MOLLIAMO. Mentre il Genoa si è preso due punti di vantaggio, adesso che la Roma si è pericolosamente appaiata, oggi che pure il Palermo dice di intravedere scenari interessanti, i Della Valle hanno fatto sapere a tutti, Firenze compresa, che nessuno deve permettersi di parlare di smobilitazione. Già, perché c’è chi sussurra che i patron viola, delusi da quanto è successo con il mondo politico (acquisto della collinetta sopra Reggello per costruire il centro sportivo che è rimasto fantasma, lasciando come unica alternativa la produzione di olio e vino) e dalle difficoltà per la realizzazione della Cittadella viola (non si muove niente e niente si muoverà fino a giugno in vista delle elezioni), si siano stancati, ma loro proprio in queste ore stanno dando segnali di tutt’altro indirizzo. Ora sono veramente arrabbiati e chiedono a Prandelli e alla squadra a una grande volata finale. Perché, come hanno detto in questi incontri a Milano e come diranno nelle prossime ore in città, la battaglia del quarto posto non è assolutamente persa. Loro ci credono e deve crederci tutta la Fiorentina.

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