LE NEWS


- LA LUNGA SOSTA
La prossima sfida in programma sarà il 6 gennaio 2011 quando i viola saranno impegnati a Bologna contro la squadra di Malesani

martedì 31 marzo 2009

BONAZZOLI - Spero di rimanere a Firenze

Dopo la lunga settimana di stop per le Nazionali, oggi la Fiorentina si è ritrovata a lavorare in vista della trasferta di domenica alle 13.00 contro l'Atalanta. In casa viola oggi è il primo giorno di conferenza stampa per i giocatori. A presentarsi in sala stampa è stato Emiliano Bonazzoli che si ritroverà tra i titolari se Gilardino non dovesse recuperare dal suo infortunio patito nella gara interna contro il Siena. Queste le parole dell'ex Samp: "In questi giorni abbiamo lavorato molto dal punto di vista fisico. Dal punto di vista tattico invece non abbiamo potuto fare molto. Gilardino proverà in questi giorni e se non ce la farà io sarò pronto a scendere in campo e fare il mio dovere. Per me a Genova ci sono stati poroblemi fisici e promesse non mantenute. Sono contento che Pazzini stia facendo bene. Sono contento di quello che ho fatto finora in viola e sto giocando più che alla Samp. Adesso spero solo di segnare di più e convincere la Fiorentina a confermarmi l'anno prossimo. Corsa Champion? Il Genoa è la squadra che ha fatto il cammino più lineare ma ce la giocheremo in tre fino in fondo. L'assenza di Milito si farà sentire anche se Olivera e Jankovic finora hanno fatto bene. Le pressioni? La società è ambiziosa ed è giusto che il pubblico pretenda sempre il massimo. Le tensioni e le critiche sono nella norma. Palombo è un bravissimo giocatore e un bravo ragazzo. Non posso entrare nelle vicende di mercato perchè non mi competono, dico solo che in questi anni ha fatto davvero bene".

lunedì 30 marzo 2009

JOVETIC - Vorrei giocare di più

Nessuno ha mai dubitato delle qualità tecniche di Pazzini, di Osvaldo o di Jovetic e neppure oggi nessuno mette in dubbio che a tutti a tre il futuro possa riservare grandi soddisfazioni. Pazzini ha già iniziato a prendersele in dose molto ampia, sia con la Samp che adesso con la gioia fantastica di essere approdato, peraltro segnando subito, nella Nazionale maggiore. Così come nessuno può negare che giocare partendo dalla panchina in una squadra che ha come titolari Toni e Gilardino e Mutu, sia praticamente impossibile.Ma nessuno dei tre di questa avventura può lamentarsi più di tanto, perché tutti hanno avuto, chi prima e chi dopo, le occasioni giuste. Pazzini, che nella stagione 2007-08 ha avuto la maglia da titolare e come chioccia Bobo Vieri, è stato chiamato a sostituire Toni avendo quindi inconfutabilmente la fiducia della società e dell’allenatore. Così come lo stesso Osvaldo che ha potuto chiudere la scorsa stagione da protagonista e che quest’anno, comunque, è stato chiamato da Prandelli a sostituire Mutu e lo stesso Gilardino, salvo poi infrangere tutto con qualche intemperanza che fece infuriare l’Artemio Franchi.Idem per il giovane Jovetic che adesso si sta lamentando, che chiede più continuità, che reclama più spazio, che dice di non essere felice. Ma forse dimentica che quest’anno ha giocato più di mille minuti e che è stato titolare undici volte, collezionando 26 presenze tra campionato, Champions League, Coppa Uefa e Coppa Italia. Quindi, le occasioni ci sono state. Se non sono state colte fino in fondo, la colpa è di ciascuno di loro, ma questo lascia aperte a tutti le strade per potersi collocare definitivamente al centro del calcio. Pazzini la sua strada l’ha trovata fuori da Firenze; Osvaldo sta continuando a cercarla; Jovetic è la grande opzione per la Fiorentina di domani: la speranza è che abbia la pazienza e la voglia di aspettare il tempo necessario.

venerdì 27 marzo 2009

CORVINO A 360°

"Una coppa devono darci, una coppa speciale per quanto di buono abbiamo fatto in queste quattro stagioni. Siamo il fenomeno più importante del calcio italiano degli ultimi anni. Io e Prandelli stiamo vincendo da quando siamo arrivati. Siamo ripartiti da zero, portandoci dietro quaranta calciatori che arrivavano alcuni addirittura dalla C, senza alcuna struttura, e siamo stati capaci di arrivare quarti. Poi l'anno dopo, nonostante una penalizzazione pesantissima di dicianovve punti ridotta a quindici solo a fine ottobre, siamo arrivati terzi a una sola lunghezza dal secondo posto. L'anno scorso abbiamo sfiorato la finale della Coppa Uefa senza per questo pagare dazio in campionato e abbiamo messo dietro niente meno che il Milan. E oggi siamo per il quarto anno consecutivo in zona Champions, nonostante i preliminari che nel recente passato hanno fatto rischiare la retrocessione all'Udinese e sono costati la retrocessione al Chievo stesso. E il Napoli che è partito presto come noi... si è sciolto. Noi no, noi soffriamo ma a cinquanta giorni dalla fine siamo ancora in corsa. Sì, noi meritiamo una coppa per questi quattro anni di miracoli". Ma Prandelli... "Ci sono solo due cose nelle quali io e Cesare non la pensiamo nello stesso modo. Una è questa: lui dice che vuole vincere, io dico che stiamo già vincendo da quattro anni e che dobbiamo rivendicarlo perchè i nostri nemici già godono se non arriviamo quarti. Invece devono ricordarsi che noi abbiamogià vinto. Fermo restando che pure io lavoro per vincere ancora di più, anch'io ho quell'ambizione. Se si arriva quinti non piango, non si può piangere se uno vince lo scudetto e io ho sempre detto che il quinto posto è il nostro scudetto. E non torno indietro. Ma, ripeto, lavoriamo per fare anche meglio". E l'altra cosa sulla quale non è d'accordo con Prandelli? "Non sono d'accordo quando Cesare sottolinea la mancanza di giocatori esperti come Liverani e Ujfalusi in questo gruppo. Lo spogliatorio lo deve guidare l'allenatore insieme alla società, guai se lo facessero i giocatori. E poi: non si era detta la stessa cosa dopo la partenza di Toni? Invece, i risultati non sono mancati". Però quest'anno, specialmente adesso, il gioco non sta entusiasmando. "Prandelli nei primi due anni ha esaltato squadra e singoli, poi si è accorto, a ragione, che doveva cambiare qualcosa per colmare una parte del divario tecnico dalle più grandi. Cosa che purtroppo io non posso fare nonostante il grande impegno dei Della Valle. Prandelli è stato bravissimo ed è talmente bravo che adesso lavorerà per uniformare ulteriormente questo gruppo. E ce la farà...". Corvino, voliamo in testa al campionato. Ibrahimovic lascerà l'Inter? "No, non va via". Lo scudetto è dell'Inter? "". Mourinho genio o furbo? "Per essere genio deve essere anche furbo". Juventus o Milan, chi arriva secondo? "La Juve, anche se il Milan ha un organico da scudetto". Perchè Ranieri nonostante tutto a molti non piace? "Perchè partendo dalla gavetta sta raccogliendo più di quanto uno si immaginasse e questo crea gelosia da parte dei... predestinati. Invece è giusto che chi viene dalla gavetta sia premiato". I Sensi venderanno la Roma? O cederanno qualche loro talento? "Mi auguro che non cedano né la società, né i loro calciatori". Ancelotti resterà al Milan? "Sì, Carlo è bravo e simpatico". Champions: ci crede? Chi l'avversario più pericoloso? "Lotteremo. Temo la Roma perchè parte sempre per essere fra le prime quattro e lo è per l'organico; temo il Genoa che vive il suo momento di entusiasmo e può contare su un'ottima squadra". Chi vince la Champions? "Il Manchester United". Bologna e Torino, chi rischia di più? "Io vorrei si salvasse il Lecce". Quanto durerà la crisi del calcio italiano? "Il calcio è come i titoli in borsa, a volte salgono a volte scendono. Ora scendono, presto ci sarà il rialzo". L'arma per risollevarsi? "In questi momenti l'idea giusta è quella di rinforzare il settore giovanile e le strutture". Platini ha proposto che chi è indebitato non possa operare sul mercato. E' giusto? "Sì, perchè bisogna premiare chi fa quadrare i conti". Pazzini, orgoglio o rimpianto? "Nessuno può rimproverare a me e a Prandelli di non avergli concesso la possibilità di giocare un anno da titolare. Quando sono partiti lui e Osvaldo ho detto che era un addio sofferto". Le danno una cifra esagerata, lei come la investirebbe? "Strutture per la prima squadra, strutture e tecnici bravi per il settore giovanile". E' vero che la Fiorentina continua a seguire Afellay? "E' un giocatore che conosciamo bene. Per il mercato abbiamo le idee chiare". Ivanovic, qual'è la verità? "Che è un extracomunitario con un ingaggio importante". Chi sarà il difensore del Milan? "Il difensore bravo il Milan ce l'ha già, si tratta di Thiago Silva, già pronto per il prossimo anno". Diego tra Juve e Firenze: dove andrà?" Nessuna speranza per la Fiorentina, chiede ingaggi insostenibili per noi. Alla Juve, invece, potrebbe andare". Avrebbe mai pensato a un rilancio così di Cassano? Resterà alla Samp o andrà via? E dove? "Con Prandelli avevamo pensato anche noi a Cassano, ma avendo Mutu poi lasciammo perdere. Cassano è tornato alla grande, lucido fisicamente. Certo che può andare alla Juve, merita una grande squadra perchè ci sta mettendo un grande impegno". Qual'è l'allenatore emergente del calcio italiano? Allegri? "Un anno solo non basta, deve ripetersi". Toni tornerà in Italia? Dossena e Rossi, Barzagli e Zaccardo? "Curioso il fatto che noi abbiamo avuto Toni e siamo stati molto vicini a Rossi e Barzagli, mi auguro che tornino tutti". Mutu le ha chiesto di andar via a fine anno? Cosa succederà? "No, non mi ha chiesto niente ma se me lo chiede (ride, ndr) lo sa che gli dico di sì". L'investimento del prossimo anno dipende dal conseguimento del quarto posto. "No, seguiamo un progetto da portare avanti e sappiamo che ci sono margini per migliorare". Una clausola rescissoria per Felipe Melo: 15 milioni di euro? "No, non bastano". La chiederà anche per Kuzmanovic, Jovetic, Montolivo e Gilardino? Pure per Frey? E chi altro? "La chiederò per tutti loro al consiglio di amministrazione, così rimane solo chi vuol rimanere e va via chi vuol andare via". Un suo giudizio fin qui su Jovetic. "E' una seconda punta e davanti ha un grandissimo come Mutu. Però quello che sta facendo non è tempo perso e ce lo ritroveremo lui e noi al momento giusto". Per Jorgensen la rottura pare quasi certa, cosa può succedere? "Lui ha fatto una richiesta, noi una proposta, c'è tempo per riparlarne. Martin è un ragazzo intelligente: troveremo una soluzione". Come va la sua battaglia per gli extracomunitari? "La prima battaglia è stata vinta anche se non è totale il successo, ma ha dato respiro alle società permettendo a tutti di cercare giocatori bravi in ogni parte del mondo". Saranno Maritato o Babacar i campioncini di domani? Chi si vedrà emergere dal settore giovanile viola? "Voglio sottolineare che delle nostre dodici squadre, undici sono in testa nei rispettivi campionati di appartenenza. Maritato lo abbiamo preso a parametro zero e Babacar è un giovanissimo: entrambi possono essere delle risorse per la prima squadra, ma non nell'immediatezza". Cosa farebbe qualore i Della Valle decidessero di ridurre il loro impegno economico? "Io pur sentendomi un contadino che ama la terra, a volte sono anche un marinaio che sa stare a galla su tutti i mari, quelli piatti e quelli agitati". Un giudizio su Zuniga, Palombo, Mariga, Cigarini, Bonera, Kjaer: uno di questi potrebbe arrivare in viola? "No, nessuno (e ride forte, confermando che chi più chi meno, gli interessano tutti, ndr)". In B chi le sta piacendo? "Molto il Bari. Sapevo che avevano un buon gruppo, ma non che sarebbero stati protagonisti assoluti". Cosa farà quando lascerà Firenze? "Mi dedicherò agli ulivi che ora sto trascurando". Ci parla ancora? Come ha chiamato gli ulivi centenari con i quali ogni tanti si sfoga? "Nord, Sud, Est, Ovest...". Il giovane pittore di maggior talento sul quale ci consiglia di investire? "Su Giampaolo Talani, formidabile, e su Luca Alinari, del quale mi meraviglio ancora non sia stato riconosciuto fino in fondo il valore che ha".

giovedì 26 marzo 2009

PRANDELLI - finchè ci saranno i Della Valle a Firenze io rimarrò alla Fiorentina

L'allenatore della Fiorentina, Cesare Prandelli, è stato intervistato alla Gazzetta dello sport. Pubblichiamo di seguito, l'intera intervista.
Nè mal di pancia. Nè tantomeno mal di panca. «Sa dove mi vedo dopo la panchina della Fiorentina? Al parco, a godermi il sole, la vita, quel che non ho fatto. E in pensione...». Vuole dire che c'è panchina e panchina. E che c'è solo la Fiorentina. La Fiorentina a vita. Ecco Prandelli: ragiona su tutto, anche sul contratto. Ipotizziamo: la famiglia Della Valle le propone un rinnovoQuando c'è chiarezza, quando sai di poter dare continuità a un progetto serio, ecco, allora puoi pensare ad ogni cosa. Parlarne ora che ho un contratto fino al 2011 mi sembra prematuro, e forse lo è, ma l'ipotesi di allungamento diciamo che mi può affascinare ». Ciclicamente esplodono rumors: Prandelli viene dato su ogni panca. «Quando ho rinnovato è perché sapevo di avere una proprietà straordinaria, una piazza che ama il calcio come nessuna, un progetto col quale si può vincere. E noi vogliamo vincere. Insieme. Io sono sicuro: resterò qui fino a quando ci sarà questa proprietà». Bisogna preoccuparsi per un eventuale disimpegno di Diego e Andrea? «No, macché. Non c'è nessun mistero. Fra noi c'è un rapporto veramente importante, e parlando con loro ho capito che hanno voglia di fare le cose con serietà. Per vincere». Il giorno in cui vincerà a Firenze cosa farà? «Ora voglio riveder giocare questa squadra come sa fare». Non pensa più all'anno sabbatico? «C'ho pensato. E' stata una nuvoletta, un'ipotesi. E' stata». In quest'annata è successo di tutto, eppure siete quinti. «Guardando gli anni passati ho notato che chi partecipa per la prima volta alla Champions poi s'imbatte in difficoltà. Il gioco? Avevamo trovato l'equilibrio con Santana, che poi si è infortunato ». A Genova contro la Samp fu Fiorentina esemplare. Poi... «C'è stata la sosta, buone gare con Milan e Juve, poi non siamo stati bravi nel ricercare il gioco come sempre. Forse abbiam perso fiducia o entusiasmo, certi giocatori hanno difficoltà nel salto di qualità. A quel punto ho cercato di esasperare il concetto di costruzione del gioco, ho chiesto ai giocatori qualcosa che non riescono ancora a fare». La squadra ha perso entusiasmo? «Forse in tutto l'ambiente c'era una certa aspettativa che la squadra non ha colmato. Lo spartiacque fu a Lione: vincevamo 2-0, se avessimo vinto sarebbe stata tutta un'altra storia. Ma l'entusiasmo va ritrovato: perché è questo il nostro lavoro, e farlo bene ricarica». In questa squadra manca un leader. Lo fa e lo è Prandelli? «Sa chi è il leader? Il gioco. Il lavoro. Poi Jorgensen è stato a lungo fuori, l'anno scorso c'erano Liverani e Ujfalusi. Ecco, io Ufo lo rivorrei, lo chiamavo leader silenzioso». Quando da fuori dicono che la Fiorentina non cresce mai cosa pensa? «Che è una sciocchezza. Che sono 4 anni di continuità. Ricordiamoci, come dice Corvino, della differenza di budget fra noi e le grandi. E che quando togli per anni la Champions a squadre titolate magari dai fastidio. Non parlo di complotti, ma di fastidio». A forza di venir criticati, tipi come Montolivo possono avvertire fastidio e andarsene? «Spero di no. Chi vuole diventare grande deve passare da queste cose. E diventare grande qui». Cosa manca alla Fiorentina per essere un Arsenal? «Wenger, che ha operato una rivoluzione, ha citato la Fiorentina come qualcosa di nuovo. L'Arsenal ha cambiato da tempo: ha vinto tanto? No, serve pazienza. Prenda la Samp di Vialli-Mancini: ha pianificato, è cresciuta, ha vinto. Questo è il percorso. Si può fare». Risponda: Mourinho ha rotto più gli schemi o le scatole? «Bravo allenatore, strategico, abile a spostare l'attenzione. Mi piace: ha carisma, poi nessuno può piacere al 100%». Soprattutto quando parla delle ingerenze presidenziali? «Forse significa che nel suo passato ha avuto pressioni». Perché l'Italia è uscita così in fretta dalla Champions? «A Lione vincevamo 2-0, e il pubblico francese incitava. Altrove c'è più leggerezza, da noi ogni gara è "della vita", e sale la tensione ». Il miglior allenatore al mondo? «Quello che non allena... Mino Favini: era allenatore e ha deciso di diventare scopritore di talenti nell'Atalanta, di educare». La miglior scoperta fra i tecnici di quest'anno? «Allegri: non solo ha una fase di copertura ottimale, ma è riuscito a sviluppare una parte realizzativa interessante». Ancelotti al Milan da anni, è un esempio pure per lei in viola? «Lo è. Poi è persona fantastica, intelligente, un vincente». Un campione dello sport da portare nel calcio? «Jury Chechi. Per la forza che ha mostrato. Un esempio positivo ». Due ipotesi. La prima: Fiorentina quarta. La seconda: quinta. «Il primo sarebbe il regalo più bello. Il secondo farebbe dire ad alcuni professori che è stato un fallimento, ma io direi che è stata una fase di crescita in più. E che si riparte».

mercoledì 25 marzo 2009

LA LETTERA DEL COMUNE ALLA FIORENTINA

Questo il testo della lettera inviata dal presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini ad Andrea Della Valle, presidente dell'AcF Fiorentina spa e Sandro Mencucci, amministratore delegato delal società viola: «Dott. Andrea Della Valle Presidente AcF Fiorentina spaDott. Sandro Mencucci Amministratore delegato AcF Fiorentina spaGentili signori, abbiamo molto apprezzato l'iniziativa contro il razzismo che l'Acf Fiorentina ha organizzato domenica scorsa allo stadio Artemio Franchi, in concomitanza con il fine settimana dedicato all'impegno mondiale contro la discriminazione. Avete compiuto un passo di importanza cruciale nella giusta direzione: coinvolgendo i tifosi (soprattutto quelli più piccoli) l'Acf Fiorentina ha voluto sottoporre in maniera intelligente questo odioso fenomeno all'attenzione dell'intera comunità. In questi anni ci siamo accontentati di chiedere scusa per il brutto spettacolo che ogni tanto offre il calcio, sport universale, che proprio per questo non sempre riesce a sottrarsi agli aspetti negativi della società. Alla fine, per combattere la piaga del razzismo, la stessa Fifa ha varato nuove regole che prevedono sanzioni come la diffida per i tifosi fino a due anni da tutti gli stadi, un aumento delle multe per le società e altre norma severe, come le penalizzazioni.In ogni caso l'educazione è strumento fondamentale nella prevenzione del razzismo e lo stesso uso delle sanzioni va inteso anche come sollecitazione a diffondere ed applicare documenti e normative esistenti, con uno scopo non punitivo ma preventivo. Per questo motivo è stato giusto che a portare in campo il maxi striscione siano stati tanti bambini di varie etnie ed i ragazzi del vivaio viola. Un bello spettacolo se ricordiamo, ad esempio, quanto avvenuto ad Euro 2008 quando sul mega-schermo sono apparse le foto dei saluti nazisti degli ultrà croati e le croci celtiche di un gruppo di tifosi russi. Ma proprio il calcio può sviluppare antidoti importanti contro questo fenomeno gravissimo. L'esempio di Lilian Thuram è eloquente. Questo grande atleta è il giocatore con il maggior numero di presenze nella nazionale francese, campione del mondo e d' Europa, nato in Guadalupa, cresciuto nel Monaco, prima di arrivare in Italia (Parma e Juventus) e di chiudere a Barcellona, causa un problema cardiaco, che gli ha negato un finale nel Paris St. Germain. Oggi è il presidente della fondazione «Educazione contro il razzismo». A Strasburgo, qualche tempo fa, ha raccontato la sua esperienza nelle scuole di Francia e le sue lezioni partono sempre dalla stessa domanda ai ragazzi: «Quante razze esistono?». La risposta è sempre identica: «Bianca, nera, gialla». Così Thuram riprende scherzando: «Rossa, verde e arancione». Per concludere: «Io conosco una sola razza, quella umana». Un calcio migliore e, soprattutto, un mondo migliore sono dunque possibili. Ringraziamo l'AcF Fiorentina per avercelo ricordato. Eros CruccoliniPresidente Consiglio Comunale di Firenze»

domenica 22 marzo 2009

FIORENTINA 1 - SIENA 0

Finisce con una vittoria il derby con il Siena. Una brutta partita, difficile anche per il bel gioco e la grande aggressività della squadra di Gianpaolo. Brutto primo tempo con nessuna palla gol; una squadra impacciata che subisce la freschezza atletica, l'aggressività e l'ordine tattico della squadra bianconera. Nel secondo tempo Prandelli prova a cambiare le carte: fuori Jorgensen, Montolivo (fischiato) e Gilardino (per rischio precauzionale-il giocatore stava rischiando uno stiramento) e dentro Gobbi, Jovetic e Bonazzoli. Il ritmo sale, grazie soprattutto alla velocità e alla lucidità di Jovetic che ha portato una ventata di ossigeno al centrocampo viola. Finalmente alla metà del secondo tempo la partitasi sblocca grazie ad un traversone dalla sinistra concluso da Mutu che mette dentro (e con un probabile fallo da rigore per una trattenuta su Bonazzoli). La partita è ad una svolta. Il sottilissimo equilibrio tattico di tutta la partita si rompe e la Fiorentina sembra più sciolta. Molto meglio anche il centrocampo con Melo che torna nella sua posizione e lo fà con autorevolezza e sicurezza. La Fiorentina ritrova la vittoria dopo due sconfitte consecutive e stacca la Roma di 4 punti. Va sottolineata la buona prestazione del Siena, che sicuramente meritava il pari. Rimane una vittoria importante per la squadra di Prandelli che rimane agganciata al Genoa (vittorioso contro l'Udinese) e al treno per la Champions.

sabato 21 marzo 2009

PRANDELLI - domani serenità e determinazione

Alla vigilia della sfida con il Siena si è presentato in sala stampa l'allenatore viola Cesare Prandelli che ha così parlato della gara e del momento della Fiorentina: "La sfida di domani non è certo la partita della vita, come qualche giocatore ha dichiarato, ma mi fa piacere sentire queste parole perchè significa che la mentalità per affrontare la gara è quella giusta. Domani ripresenteremo la formazione che ha ben giocato a Milano. Ci tengo a sottolineare che Melo non è un trequartista, come ho letto. Ho parlato con il ragazzo e ho spiegato il suo ruolo; lui è arrivato in nazionale con il suo ruolo di centrocampista incontrista e questo rimane il suo ruolo standard. Vargas stà sicuramente attraversando un momento positivo, buona la sua prestazione con l'Inter. Il Siena è una squadra organizzata. Noi non dovremo entrare in campo con l'assillo di segnare un gol. Dobbiamo sempre essere in partita; non abbassare mai la guardia, e arrivare tranquilli a tirare in porta. Dovremo stare molto attenti a non subire gol. Difficilmente si vedono partite da 90 minuti giocati da una squadra; in una partita ci sono più partite; molti cambi di ritmo, moduli, schemi...l'importante è farsi sempre trovare sull'attenti. Se leggiamo la storia di questi ultimi anni notiamo che è difficile trovare una squadra come la Fiorentina che tiene più o meno stabilmente una posizione in classifica".

venerdì 20 marzo 2009

MONTOLIVO - questa volta saremo noi a trascinare il pubblico

Ultima conferenza stampa della settimana per i giocatori viola; domani toccherà al mister Cesare Prandelli presentare il derby casalingo contro il Siena di Gianpaolo. Oggi intanto è sceso in sala stampa Riccardo Montolivo, oggetto di qualche critica (tutti si aspettano di più dal centrocampista viola). Queste le sue parole: "Il momento di adesso è decisamente più sereno di prima. Ultimamente abbiamo avuto difficoltà, ma già da Milano si sono visti risultati positivi. Sono ottimista per il quarto posto, così come lo ero gli anni passati. Il mio ruolo è molto dispendioso e la condizione fisica mi aiuta nel rendimento. Quest anno, dopo la pausa natalizia, è comunque stato un mese positivo, per quanto riguarda la prestazione della squadra; meno per i risultati. Gli errori ci serviranno per ripartire, per capire cosa correggere. I cali fisici in una stagione sono normali, adesso siamo pronti a ripartire per le ultime dieci finali. Dobbiamo entrare in campo umili, con la voglia di lottare e di cercare il risultato. La partita di domenica con il Siena è molto difficile; dovremo dimostrare che siamo quelli di prima e dovremo essere noi questa volta a trascinare il pubblico. Il mio inizio di stagione è stato difficile, poi ho trovato una continuità. Un grande rammarico è stato quello di non incidere nelle partite in nazionale. Il primo ad essere insoddisfatto delle mie prestazioni sono io, e cerco sempre di migliorarmi. Con Pazzini ci sentiamo spesso, sono felice per lui perchè anche lui, come me, è stato coccolato e criticato da Firenze e sono contento se a Genova ha trovato la sua dimensione".

giovedì 19 marzo 2009

VARGAS - L'ora del mio riscatto

A poco più di un'ora dalla partita di allenamento aperta al pubblico (ai Campini alle ore 15.00) il peruviano Juan Manuel Vargas si è presentato ai microfoni della sala stampa all'Artemio Franchi per la conferenza stampa del giovedì. Queste le sue parole: ''Mi fate sempre le stesse domande, se sto bene o no. Io sono arrivato qua per fare bene, con l'Inter abbiamo perso ma io mi sento bene e sento tanta fiducia dal Mister, dai compagni e dalla società e spero di ripagare sul campo tutta questa fiducia. Adesso arriva il Siena, una partita difficile. Vogliamo giocare bene e vincere anche se sarà una gara difficile. Al gol non ci penso, ma spero comunque che arrivi presto. La Fiorentina sta lottando per il quarto posto e ogni domenica affronteremo una insidia diversa. Noi stiamo facendo un ottimo campionato, siamo una squadra che sta studiando da grande. Il nostro obiettivo è migliorare sempre. Il Siena è una squadra tosta e credo che quello italiano sia il campionato più difficile al mondo. Il Perù giocherà col Cile e col Brasile e di fronte mi troverò Felipe Melo. Sarà davvero bello vedersi e incontrarsi con le rispettive nazionali. Sull'orario della nostra partita col Siena non ho considerazioni particolari da fare. Spero solo che tutto questo non influisca in nessun modo sul nostro rendimento. Io sono tranquillo e sereno e voglio soltanto fare bene e migliorare sempre.''

mercoledì 18 marzo 2009

JORGENSEN - Vincere per tenere il passo

Mercoledì di sala stampa per Martin Jorgensen che, dopo una lunga parentesi fuori dai campi, sembra essere tornato prepotentemente fra i titolari dell'undici viola. Jorgensen, jolly assoluto di mister Prandelli, si sta confermando ancora una volta uomo in più per gli schemi viola, sempre pronto a cambiare ruolo ogni volta che la squadra ne ha bisogno. Ricordiamo l'anno scorso quando ricoprì per molte partite la fascia sinistra come terzino. Quest anno è stato provato a esterno di centrocampo, poi centrale dietro le punte e, domenica con l'Inter addirittura centrale davanti alla difesa in un rombo perfetto con Melo spostato al vertice alto. "Buone idee, ci riproveremo" queste sono state le parole del mister commentando l'ennesimo cambio di ruolo del danese. Oggi Martin si è presentato in sala stampa; queste le sue parole: "Contro l'Inter secondo me abbiamo fatto una buona gara in uno stadio difficile, la squadra è stata unita tutta la partita come era successo contro il palermo. Non abbiamo mai mollato, abbiamo cercato il pareggio fino all'ultimo, ci è mancato solo il gol. La squadra sta bene e la risposta che abbiamo dato a Milano è stata positiva e abbiamo ritrovato un po' di morale e di fiducia, abbiamo dimostrato che quando giochiamo bene possiamo dire la nostra contro chiunque. Io sto recuperando il ritmo partita, a Milano è andata meglio ma posso crescere solo giocando. Sto cercando anche di trovare il gol, io e i miei compagni dobbiamo trovarci. Non mi aspettavo di tornare subito titolare, anche se dopo l'infortunio di Santana mancava qualcuno in quel ruolo. Posizione del futuro? Chiedetelo al mister, ho giocato in tanti ruoli e spesso si è detto potesse diventare sempre quello definitivo. In questa posizione avevo già giocato tre volte lo scorso anno, per cui non era nuovo per me. Domenica contro il Siena dobbiamo vincere per tenere il passo di Genoa e Roma, sarà tutta un'altra partita rispetto a quella di San Siro. Capitano? E' sempre Dario, domenica rientra. Quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti la settimana scorsa, e contro l'Inter abbiamo giocato come squadra. Dobbiamo continuare così. Noi più forti di Roma e Genoa? La classifica dice che al momento è più forte il Genoa ma i conti si fanno alla fine, se dopo 28 partite siamo 3 squadre in 2 punti vuol dire che i valori sono molto equilibrati. Poca grinta? Certe partite le abbiamo riprese alla fine, come Genoa o Chievo, poi dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori, il primo anno c'erano Brocchi e Donadel in mezzo che non mollano mai, l'anno scorso c'era Liverani che trasmette determinazione anche ai compagni. Adesso stiamo lavorando per avere umiltà e non mollare mai. Contratto? Stiamo ancora parlando. Io spero di essere ottimista, poi vedremo. Qualche settimana fa ho avuto una riunione, io adesso sto aspettando, Corvino dice la stessa cosa, bisogna vedere chi saprà aspettare di più".

martedì 17 marzo 2009

COMOTTO - Imboccata una buona strada

Oggi in sala stampa si è presentato il difensore della Fiorentina Gianluca Comotto, uscito malconcio dalla sfida di domenica sera a San Siro (ferita lacero-contusiva al torace). Queste le sue parole: “Sto bene dal punto di vista fisico, ho solo i segni dello scontro con Santon: è stato uno scontro duro, ma ci vuole ben altro per fermarmi. Tutta Italia si aspettava l'espulsione, anche Santon: è stato un gesto istintivo, ne ho fatti tanti anche io di falli così. Il problema è che io giocavo in altre squadre, Santon con l'Inter ha preso solo il cartellino giallo. Non mi è piaciuta la gestione dell'arbitro, ci stava il fallo su Frey: tante decisioni che non mi sono piaciute, le accettiamo ma ci hanno penalizzato. Sul piano del gioco è stato un grosso passo avanti, noi dobbiamo avere più rabbia e domenica dobbiamo avere una voglia di rivalsa incredibile: abbiamo intrapreso la strada giusta. Siamo arrivati a dieci partite dalla fine, c'è da lottare fino alla fine, io ero più preoccupato per l'Inter: invece ho visto tanti passi avanti, abbiamo gli scontri diretti in casa e questo è importante. Fiorentina-Siena? Quando giochiamo in casa dobbiamo sempre vincere, a volte andiamo in confusione per questo: tutte le squadre faticano, ci sarà da avere pazienza poi il Siena è un'ottima squadra ed ha una difesa molto forte, nonostante i cinque gol presi nell'ultima sfida col Milan. Difesa in crisi nel 2009? Si può fare meglio, questo è sicuro: penso che un motivo di ottimismo è la personalità che abbiamo avuto a Milano. Abbiamo giocato bene e rientra nell'ottimismo la posizione di Jorgensen, che ha disputato una grande partita. C'è maggiore imprevedibilità, le squadre a Firenze si chiudono ed è difficile sorprenderle. Un parallelo tra la mia prima esperienza in viola e quella attuale? C'era un clima di sicurezza in Serie B grazie ai Della Valle, il resto è cambiato tutto: sono rimaste le grandi ambizioni ed è bene che sia così. Dobbiamo ricordarci dei miracoli che ha fatto questa Fiorentina”.

DELLA VALLE - Non molliamo!

Non mollano. I Della Valle sono ancor più convinti nella loro battaglia con la Fiorentina. Neppure i recenti colpi bassi avrebbero modificato le loro intenzioni di tenere in piedi il progetto che faticosamente hanno messo in moto quattro anni fa. Proprio adesso che la squadra mostra le prime difficoltà, dopo tre stagioni fantastiche e questa comunque importante, adesso che il rapporto con l’amministrazione comunale si è fatto scivoloso, adesso che lentamente si sta insinuando la paura che, come dice Corvino, dopo tre anni di sole potrebbe piovere un po’, loro sono pronti a battersi con ogni energia. LO SCUDO – Sono piombati davanti alla loro Fiorentina facendo da scudo a tutti. Da Prandelli ai giocatori, a Corvino, con tempismo e rabbia autentica. Come forse non si vedeva da tempo. I Della Valle hanno preso le redini della situazione, spostando la società che, francamente, in questo periodo è apparsa quello che è: fragile. E ha fatto impressione che domenica i due fratelli abbiano letteralmente assunto il comando. Ha iniziato Diego Della Valle che alle ore 17 si è presentato all’hotel sede del ritiro viola. Merenda con tecnico e giocatori. Ore 20, di nuovo in movimento, il patron ha incontrato la squadra nello spogliatoio. Ha incitato tutti, ha chiesto una gara vera. Ore 22.50, ancora DDV: “Volevamo una gara da protagonisti, bravi…”. E più o meno alla stessa ora è arrivata la telefonata del presidente Andrea: “State tranquilli”. Silenzio sulle decisioni arbitrali, ma i padroni della Fiorentina non sono rimasti affatto soddisfatti. Hanno visto e rivisto le immagini tv che confermavano l’intervento pericoloso di Ibrahimovic, il violento fallo di Santon su Comotto che avrebbe meritato un diverso provvedimento da parte dell’arbitro e pure i dubbi sulla punizione finale trasformata nel 2-0. Non solo, non è piaciuta neppure la sceneggiata di Mourinho. I Della Valle comunque non muoveranno un solo dito. Loro vogliono solo far capire alla propria squadra che la Fiorentina non è sola. NON MOLLIAMO. Mentre il Genoa si è preso due punti di vantaggio, adesso che la Roma si è pericolosamente appaiata, oggi che pure il Palermo dice di intravedere scenari interessanti, i Della Valle hanno fatto sapere a tutti, Firenze compresa, che nessuno deve permettersi di parlare di smobilitazione. Già, perché c’è chi sussurra che i patron viola, delusi da quanto è successo con il mondo politico (acquisto della collinetta sopra Reggello per costruire il centro sportivo che è rimasto fantasma, lasciando come unica alternativa la produzione di olio e vino) e dalle difficoltà per la realizzazione della Cittadella viola (non si muove niente e niente si muoverà fino a giugno in vista delle elezioni), si siano stancati, ma loro proprio in queste ore stanno dando segnali di tutt’altro indirizzo. Ora sono veramente arrabbiati e chiedono a Prandelli e alla squadra a una grande volata finale. Perché, come hanno detto in questi incontri a Milano e come diranno nelle prossime ore in città, la battaglia del quarto posto non è assolutamente persa. Loro ci credono e deve crederci tutta la Fiorentina.

lunedì 16 marzo 2009

INTER 2 - FIORENTINA 0

La tanto attesa gara di San Siro finisce con il risultato bugiardo di due a zero per i campioni di'Italia. Buona partita della Fiorentina, anche se altalenante. Ottime occasioni da gol sprecate incredibilmente da un Mutu non lucidissimo. Rimane però una bella prestazione e una sconfitta immeritata, il pareggio sarebbe stato più giusto. Cesare Prandelli a fine gara analizza così la partita: "E' veramente difficile commentare il primo gol, Frey mi ha detto che ha avuto paura della gamba di Ibrahimovic. Jorgensen ha dato equilibrio, Felipe ha dato peso e penetrazione e mi sembra che sia una soluzione da continuare a sviluppare. Dobbiamo però essere più veloci sulle fasce. Credo che abbiamo avuto una reazione contro una grande squadre in una piazza difficile. Mancano 10 partite, se questo è lo spirito posiamo fare grandi cose. Ci sono stati dei momenti di tensione, ma adesso è tutto a posto era un problema con la critica locale che ho ritenuto eccessiva".

sabato 14 marzo 2009

PRANDELLI - in partita per 90 minuti

Alla vigilia del big match contro l’Inter, Cesare Prandelli si è presentato in sala stampa per analizzare la partita: “L’eliminazione dell’Inter dalla Champions può portare alla squadra soltanto grande determinazione per chiudere un campionato che la vede protagonista dall’inizio. Troveremo una Inter determinata, ma anche noi cerchiamo una grande prestazione e cercheremo di metterla in difficoltà. Dobbiamo stare in partita per novanta minuti. Ho provato Jorgensen davanti alla difesa, ma non ho messo Melo dietro alle due punte come ho letto. E’ stata una prova per vedere se c’era un po’ più di equilibrio nella squadra. Potrebbe essere una soluzione. Deciderò all’ultimo momento anche in base alla disposizione tattica dell’Inter. Abbiamo percepito segnali positivi, ci siamo allenati con le motivazioni giuste, ma soprattutto con il sorriso. Mourinho è un grande allenatore ma anche un grande personaggio. E’ un grande motivatore, è stato molto diretto in qualche conferenze stampa e potrebbe essere stato da insegnamento per qualcuno. Anche Capello è sempre andato controcorrente ma in campo ha sempre raggiunto i risultati. Domani la cosa più importante è essere in partita per novanta minuti. Quando avremo palla dovremo avere delle idee. Noi ci aspettiamo sempre tante cose da tutti i ragazzi, ma ci può stare che una partita o due non siano al 100%, ma domani sono sicuro che daranno tutto. Quando abbiamo la settimana “normale” abbiamo sempre pensato di aprire i cancelli per la partitella. Senza un centro sportivo come si deve è un po’ difficile, ma Giovedì è stato bello. Nel campionato italiano ogni partita è difficile, per quanto ci riguarda mi auguro di fare una prestazione come quella contro la Juve e il Milan. Mancano due mesi alla fine del campionato ed è quattro anni che siamo arrivati quarti, non ci dobbiamo far perdonare nulla da nessuno. Dobbiamo solo fare una grande prestazione. Abbiamo lavorato sulla qualità quindi credo che domani vedremo una Fiorentina brillante. Solo Almiron, oltre a Dainelli, non sarà disponibile. Santon è un ragazzo che dimostra grande motivazione ed ha qualità fisiche straordinarie. Dovessi scegliere tra i punti ed il bel gioco, sceglierei entrambe”.

venerdì 13 marzo 2009

GILARDINO - pronti ad una grande partita

Si avvicina la difficilissima trasferta di Milano e la Fiorentina si appresta a definire gli ultimi dettagli per trovare il giusto assetto tattico da schierare contro l'Inter. Oggi è stata l'ultima conferenza settimanale dei giocatori, ed è toccata al bomber Alberto Gilardino. Domani, vigilia della gara di campionato, sarà la volta di Cesare Prandelli che scioglierà gli ultimi dubbi sulla formazione e sullo schieramento tattico. Ma concentriamoci sulla punta viola; queste le sue parole direttamente dai microfoni della sala stampa dello stadio Artemio Franchi: "Parliamo della partita di domenica, ci stiamo preparando per questo appuntamento, vogliamo reagire dopo la brutta sconfitta contro il Palermo. Per me questa partita è importante come lo è per la Fiorentina, adesso vesto la maglia viola e ci tengo a fare bene. Non è da tanto che non faccio gol, per la precisione da Amsterdam, ma adesso abbiamo voglia di dimostrare quello che sappiamo fare. Non so se riuscirò a conquistare il primo posto nella classifica marcatori, sarà un compito molto arduo, fino alla fine ci proverò, ma se vincerà qualcun’altro gli farò i miei complimenti. L’eliminazione dalla Champions per l’Inter non vuol dire nulla, ovviamente cercheranno di fare una grande gara davanti al loro pubblico, hanno giocatori di grandi qualità, dobbiamo stare attenti. Le parole del patron Della Valle? Penso che il patron possa dire quello che vuole, dopo la brutta prestazione di domenica chiunque avrebbe reagito come ha fatto lui. Il nostro umore è positivo, siamo un gruppo molto solido abbiamo un unico obiettivo tutti quanti, c’è la voglia di reagire e fare risultati importanti da qui fino alla fine. Ieri la Fiorentina è tornata a disputare un allenamento/gara a porte aperte; è stata una bella esperienza, la gente qui a Firenze ama essere vicina alla squadra...è sempre bello vedere come tutti rispondono a queste iniziative. Mourinho? A me piace molto come allenatore, non conosco la persona. Credo che la squadra corrisponda sempre alla personalità e al carattere del proprio allenatore e l'Inter la rispecchia molto. La loro uscita dalla Champions è stata comunque a testa alta e con grande carattere; proprio come è nelle caratteristiche del suo allenatore."

giovedì 12 marzo 2009

KUZ - Il mio futuro è qui

A presentarsi oggi in sala stampa, Zdravko Kuzmanovic. Un "Kuz" pronto al riscatto, sia personale che per quanto riguarda la squadra. Queste le sue parole: "Sto bene adesso, fisicamente sono recuperato. Ho avuto un piccolo infortunio, non mi ha lasciato giocare ma questa settimana mi sono allenato con regolarità. Per questa settimana voglio fare il massimo per arrivare a domenica. Ci siamo parlati questa settimana, sappiamo cosa bisogna fare domenica: adesso è tutto risolto. Col Palermo è stata un'occasione persa, siamo forti e sappiamo di esserlo. Adesso prepariamo la trasferta di Milano, l'Inter è una grande squadra ma in questo momento non è brillante. Ci sono ancora tante partite, giochiamo contro ottime squadre ed abbiamo tempo per migliorare e confermare questo quarto posto. La Champions è stupenda, faremo di tutto per tornarci. Il contraccolpo psicologico dell'inter ci può essere, in questo momento non sono brillanti: per noi è meglio così sono più stanchi di noi. Non sono ancora ai livelli dell'anno scorso, ma voglio dimostrare tutto in queste ultime partite. Ibrahimovic è il pericolo numero uno dell'Inter, poi attenzione a Cambiasso e Balotelli, che in questo momento gioca bene. Se mi hanno dato noia le critiche? No, va bene così. Il calcio è questo, tutti i giocatori vengono criticati: E' importante guardare avanti. E' vero, non segno ma ci sta questo periodo: anche nelle critiche, abbiamo fatto tanti punti e quindi direi che va bene così. Basta pensare al 3-3 di Genova e al 2-1 col Chievo. Sulla presunta offerta del Milan non so niente, penso solo a Firenze: il mio futuro è in questa città. Le parole di Della Valle? E' lui il padrone, è giusto quello che dice. Voglio però parlare dell'Inter, abbiamo tanta voglia di dimostrare chi siamo. Siamo tutti carichi e per noi questo è importante: giocare con il cuore. Il Palermo ha fatto una buona partita, noi abbiamo giocato male ma adesso siamo pronti".

mercoledì 11 marzo 2009

MUTU - risponderemo sul campo

Oggi prima giornata della settimana di conferenza stampa per i giocatori viola. Dopo il chiarimento di ieri con il mister Cesare Prandelli, oggi in sala stampa si è presentato Adrian Mutu. Questo un estratto delle sue parole: "Domenica con il Palermo abbiamo avuto un black out improvviso. Avevamo una grande opportunità di staccare in classifica le dirette concorrenti per il quarto posto, ma non ci siamo riusciti. Purtroppo capita. E' successo a noi, come a tante altre squadre in questo campionato. L'importante ora è riprendere la nostra corsa. Nello spogliatoio abbiamo parlato e ci siamo chiariti. La Fiorentina è una squadra forte e ha tutte le carte in regola per arrivare tra le prime quattro. Le parole del patron Della Valle sono giuste. Lui può dire quello che vuole essendo il proprietario, dico solo che noi risponderemo sul campo. La partita di domenica sarà molto complicata, l'Inter è un avversario forte. Stasera seguirò la sua sfida di Champions con grande interesse...ci sarà da divertirsi! Qualsiasi risultato otterrà stasera non influenzerà di un minimo sulla sfida di domenica sera in campionato. Andremo a Milano con la volontà di vincere, e se di vittoria si tratterà, vorrà dire che avremo trovato la svolta anche dal punto di vista morale".

martedì 10 marzo 2009

PRANDELLI - problema di testa

Sala stampa gremita per l'attesa conferenza stampa di Cesare Prandelli che ha spiegato come è andato il confronto di oggi con la squadra: "Inizio dalle cose positive, ci siamo ritrovati con lo stato d'animo di una squadra ferita che vuole uscire da una situazione particolare. C'è voglia di reagire e scendere in campo con un atteggiamento positivo. Siamo stati chiari e sinceri e questo di solito paga. Non entro nei particolari ma l'aspetto positivo è che abbiamo assorbito la sconfitta con la rabbia giusta. Abbiamo parlato anche di quello che ha detto ieri il patron, siamo sempre attenti ai suoi messaggi. Questi ragazzi da grandi vogliono crescere, dobbiamo aiutarli a farlo, a non aver paura di osare. Dobbiamo solo scendere in campo per dimostrare cuore, energia e determinazione come è stato in questi anni. Le motivazioni di questo momento vengono da lontano, è stata una stagione particolare, iniziata con i preliminari ma al di là di tutto siamo quarti ed è una cosa non da poco. L'importante è toglierci tutti gli alibi possibili, spetta a me portare la squadra alla condizione ideale e da qui alla fine nessuno avrà più alibi ma in compenso lotteremo tutti per lo stesso obiettivo. E' stato un problema di testa, abbiamo avuto paura di incrementare il vantaggio in classifica, di poter vincere e di non riuscire a reagire al gol subito. Ma la paura va affrontato. C'è sempre da fare un lavoro psicologico, ci sono giocatori che hanno una certa personalità, altri che vivono un po' di alti e bassi. Siamo una squadra atipica, siamo sinceri e diretti e vogliamo affrontare subito i probelmi, così abbiamo fatto in questo momento, dopo che lo abbiamo rimandato per qualche settimana".

DDV - Impegno, tenacia e passione non devono mai mancare

Prima la (mezza) carota, poi il bastone. I Della Valle si sono divisi i compiti, come il poliziotto buono e quello cattivo. Se infatti domenica il presidente, Andrea, pur non nascondendo la delusione per il ko con il Palermo aveva cercato di ostentare ottimismo («Niente drammi, supereremo il momento difficile »), ieri mattina il patron, Diego Della Valle, intervenuto a «La Politica nel Pallone su Gr Parlamento» non ha usato mezzi termini. Un vero j'accuse nei confronti dei giocatori, chiamati a tirare fuori il «cuore», a «correre invece che passeggiare», a non dimenticare mai «che sono uomini fortunati» e che «è ora di capire cosa vogliono fare da grandi» perchè «impegno, passione e tenacia sono valori che non devono mai mancare». Un Della Valle a 360˚ che ha rassicurato i tifosi sulla posizione di Prandelli, lanciato un messaggio alla politica sportiva sul contenimento dei costi e alla politica fiorentina sulla necessità della cittadella viola. Non parla spesso Diego Della Valle, ma quando lo fa, lascia il segno.Serve cuore «La mia famiglia è entrata nel calcio anche per vedere trasposti in campo alcuni valori: l'impegno, la passione, la tenacia. Non voglio più vedere un'altra partita simile: nessun dramma, perchè si può anche perdere, ma nessuna disattenzione. Non è tollerabile giocare senza cuore. Come tifoso voglio capire cosa vogliono fare questi giocatori da grandi: ma lo voglio capire in un paio di settimane». E da tifoso capisce i fischi di domenica: «Ci stanno, eccome. Vanno prese in modo positivo le proteste sane della tifoseria civile».Ragazzi, sveglia «La posizione in classifica è buona, migliore rispetto a quello che la squadra sta esprimendo ora. Ci sono momenti in cui le squadre girano, altri in cui non girano. La squadra tornerá a fare buone cose, ma non voglio più assistere a partite in cui si dorme e non si gioca. I calciatori devono ricordarsi di essere molto fortunati a fare questo mestiere e a guadagnare tanti soldi. Vediamo cosa accade nelle prossime due-tre partite: ci sono obblighi precisi nei confronti della società e della tifoseria ». Niente distinzioni, nemmeno per Mutu e Gilardino, «due ragazzi di primissimo ordine che hanno numeri che stanno dalla loro parte, vorrei però vedere in campo più corsa e meno passeggiate».Cesare non si discute «Prandelli resterà con noi perchè abbiamo deciso di portare avanti questo percorso insieme. Il suo sfogo? Si riferiva a piccole cose locali, che considerava piccole azioni di disturbo e non vero tifo. Pensiamo a giocare bene a calcio e a vincere le partite». L'obiettivo è la qualificazione in Champions: «C'è la voglia di migliorarsi. Le eliminazioni in Champions e in coppa Uefa bruciano. Fin qui abbiamo detto di aver pagato la mancanza d'esperienza, d'ora in poi non potremo più dirlo. Se l'anno prossimo verremo eliminati sarà perchè non siamo stati bravi».Gli arbitri «Stanno facendo bene, se sbagliano è giusto rimarcarlo, ma nei giusti toni. La polemica è il sale del calcio, ma non bisogna mettere pressioni o diventare incivili» Abbassare i costi «Molti sponsor ridimensioneranno i loro budget, le spese per la pubblicitá. Prima o poi bisognerá parlare di abbassare i costi, bisogna parlare tra noi presidenti, dibatterne con Platini, trovando una soluzione non tra anni ma in qualche mese». In particolare sugli ingaggi: «Ci vuole un'intesa a livello europeo: bisognerá trovare la quadratura, perché queste certe cifre iperboliche non hanno nessun senso se pensiamo ai sacrifici che compiono i comuni appassionati. Se tutti i club sono d'accordo, i giocatori accetteranno i tagli e saranno anche più benvoluti dai tifosi» Sui diritti tv: «Bisogna agire nell'interesse di tutti i club. E bisogna valutare che qualche piccolo club non riceva più di quanto sia corretto».La cittadella viola «Non voglio parlare degli altri, ma per la Fiorentina è fondamentale lo stadio. C'è un progetto articolato che prevede anche un museo e un centro commerciale: si tratta di qualcosa in grado di sostenere una squadra che punta a traguardi importanti. Lo sviluppo di questo progetto determinerà tutto. Chi diventerá sindaco a Firenze, sa che avrá questo problema da risolvere e speriamo lo faccia subito».

domenica 8 marzo 2009

FIORENTINA 0 - PALERMO 2

Ora che la Fiorentina è fuori dalle coppe doveva presentarsi in campo domenica in modo diverso: più tranquilla e allenata, avendo più giorni per preparare la partita. Dovevano essere 12 finali da qui alla fine, ma oggi tutto ci è parso all'infuori che uno spirito di una finale. Ma cosa è successo? La Fiorentina perde un'occasione incredibile, dopo la sconfitta del Genoa e il pareggio della Roma. Poteva essere il giorno della svolta per blindare il quarto posto e presentarsi alla difficile trasferta di domenca prossima a San Siro con 4 punti di vantaggio sulle inseguitrici...e invece tutto rimane così, come ieri sera. Il Palermo ha dimostrato di essere una squarda compatta, arrivata a Firenze con il coltello tra i denti (nel senso sportivo del termine) giocando a viso aperto e con il giusto agonismo: meritata la vittoria. La Fiorentina è "molle", debole...stanca. Che cosa stà succedendo alla squadra di Prandelli? Difficile anche dare voti e fare le consuete pagelle domenicali. Ci limitiamo, oggi, a dare un giudizio complessivo, salvando Frey (incolpevole sui due gol), Pasqual, Melo (anche se non è nello stato di forma apprezzato fino ad ora) e lo spirito di Donadel. Il resto della squadra ha deluso, uno su tutti Montolivo, che "stecca" ancora partita, prendendosi i meritati fischi del Franchi. Una giornata storta? Non crediamo sia così. Qualcosa nel meccanismo della "Viola" si è fermato, sono diverse domeniche che la squadra non si esprime come faceva qualche mese fa. Chiediamo spiegazioni al nostro Mister e ringraziamo i tifosi che hanno saputo dedicare cori e bellissimi striscioni dedicati proprio a Prandelli, se di ferita si trattava, adesso possiamo dire che è tutto dimenticato.
Stefano Giacomelli

venerdì 6 marzo 2009

MELO - da stupidi criticare Prandelli

Venerdì, ultimo giorno della settimana per le conferenze stampa dei giocatori viola. Domani sarà il turno del Mister che presenterà, alla sua vigilia, la sfida casalinga con il Palermo di Ballardini. Oggi a parlare è stato Felipe Melo, diventato ormai perno del centrocampo e idolo dei tifosi. Queste le sue parole: "E' una partita importante domenica, come tutte le partite della stagione. Con la Reggina lo era e lo sarà anche con il Palermo. Io penso solo alla Fiorentina e la Fiorentina deve pensare a se stessa; se noi facciamo il nostro lavoro e il Milan davanti cade, possiamo arrivare anche terzi. Uscire dalla Coppa non è stata una bella cosa, perchè a me piace sempre giocare; però dall'altro lato è meglio, perchè c'è una settimana intera per lavorare e preparare la partita della domenica. La gente è un pò stupida, perchè Prandelli sono quattro anni che è alla Fiorentina e sta facendo benissimo, e per una partita sbagliata la gente lo accusa; dovrebbero usare più la testa. Amauri è un grande giocatore e deve aspettare il suo momento, lavorando e facendo bene con la Juve. Nel Brasile c'è tanta concorrenza ma se sarà continuo troverà spazio. Ero molto contento per il mio esordio nel Brasile, spero fortemente che Dunga mi richiami. Nella partita con l'Ajax ho preso una botta e a Reggio non ero al meglio, anche se ho fatto il possibile per aiutare la squadra; oggi sto meglio e sono al cento per cento. Quando c'è l'amore dei tifosi non si dovrebbe criticare dopo una partita sbagliata dopo quattro anni. Dopo che ha raggiunto la Champions, che fa sempre benissimo, se si critica una gara è da stupidi, non è amore. Mourinho è dalla parte della Fiorentina e quindi io sono con lui. Lui è un grande allenatore, amico di tutti i giocatori, e che ha una spiccata personalità; secondo me fa bene a fare come fa, perchè io sono come lui. Ci sono giornalisti che sanno veramente fare il suo lavoro; quando c'è da criticare è giusto criticare, ma non è giusto mancare di rispetto all'uomo. Non abbiamo ancora visto i video del Palermo, conosco molto bene Fabio Simplicio, è un gran bel giocatore, cresciuto rispetto a quando giocava in Brasile, e sarà sicuramente da tenere d'occhio domenica."

giovedì 5 marzo 2009

DONADEL - mai pensato di lasciare Firenze

Marco Donadel, prepotentemente rientrato in lizza per un posto da titolare nello scacchiere di Prandelli nelle ultime gare disputate dai viola parla del suo momento a Firenze e della prossima sfida di campionato contro il Palermo di cui fu giustiziere la stagione scorsa grazie ad uno splendido destro da fuori area: ''Siamo molto carichi in vista della partita di domenica. Ieri abbiamo subito lavorato sugli errori commessi a Reggio e l'abbiamo fatto bene grazie anche alla settimana libera. Non ci è capitato spesso questa occasione. Credo che il Palermo abbia preso una batosta solo dal punto di vista del risultato contro il Catania; loro hanno giocato bene e creato numerose occasioni da gol e solo qualche miracolo del portiere del Catania li ha fermati. Lo stimolo da parte nostra è quello di fare sempre meglio anche se la squadra non sta giocando benissimo in campionato ed è stata eliminata in Coppa Uefa, ma proprio per questo abbiamo una grande voglia di rivincita. Tutti noi facciamo parte di una squadra, quando ci capita la possibilità di mettersi in mostra le sfruttiamo al massimo come abbiamo fatto io e Pasqual. Credo che l'unico in grado di fare la mezzapunta in squadra per caratteristiche fosse Santana; giusto provare delle alternative tattiche. Poco tempo fa girava la voce di una forte scontentezza da parte mia per il poco impiego, ma in realtà non c'è niente di vero, anzi, ho rifiutato molte offerte a gennaio pur di rimanere in viola. Col Palermo sono sempre uscite bellissime partite, infatti siamo due squadre alle quali piace giocare bene. Sarà una partita aperta dove a tratti potremo anche soffrire, ma l'importante è portare a casa i tre punti. Sono assolutamente contento di essere rimasto a Firenze. Sono sicuro che Prandelli rimarrà l'allenatore della Fiorentina a lungo, senza grandi chiacchiere. E' un uomo che mantiene la parola data. Effettivamente l'ho visto un pò nervoso ultimamente perchè la sua Fiorentina non gioca come quella degli ultimi anni, non gioca il calcio che vuole lui. Sarà compito nostro dargli tranquillità mostrando i miglioramenti sul campo. Sono qui da quattro anni e avrò parlato due volte con la società; non ci sono mai state incomprensioni. La Fiorentina è un miracolo calcistico da studiare, sono d'accordo con Prandelli e Corvino. Basta guardare gli introiti di Milan, Juve, Roma e Inter, e constatare che nonostante questo siamo sempre arrivati tra le prime quattro. La Fiorentina quest'anno credo che non entusiasmi perchè ci si aspetta sempre dei miglioramenti rispetto agli anni precedenti da una squadra, ma già l'anno scorso è stato fatto tanto, e non è facile fare meglio. Basterà trovare un pizzico di entusiasmo in più per tornare ai livelli di gioco degli altri anni''.

mercoledì 4 marzo 2009

PASQUAL - E' un momento felice per me

Oggi, con la ripresa settimanale degli allenamenti viola, si è presentato in sala stampa Manuel Pasqual che, nelle ultime partite stà ritrovando il suo ruolo sulla fascia sinistra, complice le deludenti prestazioni di Vargas. Queste le sue parole: "Sono al settimo cielo per la nascita di mio figlio che mi farà affrontare i prossimi mesi di lavoro con un ritmo diverso. Sono anche contento di aver fatto ricredere molti tifosi sul mio conto. Fa piacere essere considerato in questo momento così particolare per la Fiorentina. L'anno scorso ho affrontato una stagione difficile non a alti livelli ed ero considerato un 'brocco'; adesso mi considerano il salvatore della patria, che non sono affatto. Io cerco sempre di allenarmi nel migliore dei modi ed essere sempre al servizio della squadra. La nostra squadra ha un gruppo straordinario e con l'entusiasmo possiamo essere capaci di raggiungere qualsiasi risultato. Per quanto riguarda il mio rapporto in campo con Vargas posso dire che non vedo possibile, attualmente, una mia coesistenza in campo con lui, perchè vorrebbe dire cambiare modulo e tornare a quello di tre anni fa; ma a decidere è sempre il mister. Domenica ci aspetta una partita molto dura perchè il Palermo è una squadra forte, con ottimi giocatori e stà attraversando un momento difficile e vorrà riscattarsi. Mourinho? Non ho seguito la sua conferenza e non voglio esprimere giudizi sull'allenatore di un'altra squadra senza sapere come sono andati i fatti. Il gol di Mascara? Una rete straordinaria, pagherei per segnare in quel modo, dato che sono anche tre anni che non segno...magari la dedico a mio figlio!".

martedì 3 marzo 2009

PROGETTO VIOLA: parole e fatti

Tutti i tifosi e la città intera si stringe intorno al suo mister, Cesare Prandelli. Da oggi il nostro programma radiofonico, dedicato completamente ai colori viola, ha un nuovo titolo: PROGETTO VIOLA. Con questo nuovo look vogliamo rinnovare la fiducia e l'amore del "progetto viola" che vede in Prandelli la sua anima. Anche il tifio fiorentino è d'accordo con noi. La maggior parte dei tifosi è convinta che sia possibile tenere il quarto posto difendendolo da una Roma che è sì forte, ma deve ancora tentare il tutto per tutto in Champions e da un Genoa che non potrà reggere fino alla fine. Crede possibile anche attaccare un Milan in evidente crisi e che potrebbe sprofondare aprendo spazi per agguantare anche il terzo posto (che da questo anno significherà qualificazione diretta alla Coppa Campioni, senza passare dai preliminari). Cogliamo l'occasione dello sfogo del mister per ringraziarlo e lo vogliamo prendere come incipit per abbracciare tutta la squadra e l'ambiente gigliato. C’è sempre chi teme il fallimento della stagione per quanto riguarda i traguardi generali, ma nonostante le ultime prove incerte della squadra in campionato (sul terreno delle prestazioni, non su quello dei risultati) molti sono convinti che la… guerra possa essere vinta. Ieri la società ha messo sul sito Viola Channel un video con i numeri di Prandelli che dimostrano come il tecnico abbia la migliore media di sempre... molto bello...ma tutto questo non serviva se l'intento era quello di sottolineerare l'importanza di Prandelli.
I capi del tifo hanno annunciato iniziative pro-Prandelli in vista della gara con il Palermo. Siamo con i nostri tifosi e aspettiamo con ansia il fischio di inizio di domenica prossima per vedere accendersi una curva intera o addirittura tutto uno stadio.
S.G

domenica 1 marzo 2009

REGGINA 1 - FIORENTINA 1

Finisce con un pareggio maturato nel primo tempo. Ma non vogliamo parlare di pareggio inteso come "X". La Fiorentina arriva a Reggio Calabria dopo una settimana più che caotica. Giovedì la grande partita di Amsterdam con l'amara eliminazione di un'ottima Fiorentina. Venerdì arrivano i primi mugugni di chi critica la scelte di Prandelli al momento dei cambi nella sfida contro l'Ajax. Sabato in conferenza stampa si presenta un Prandelli duro, fin troppo. Arriva a paventare l'idea di lasciare la Fiorentina perchè avverte un clima di autodistruzione. Ma perchè? La tifoseria ha criticato Prandelli, è vero, lo abbiamo fatto anche noi. Ma questo cosa vuol dire? Abbiamo criticato le sostituzioni fatte in coppa Uefa, ma abbiamo sempre amato ed esaltato Cesare e non capiamo questo sfogo. Tutti sbagliano, sbaglia lui e sbagliano anche i tifosi. Una critica non può precludere l'amore di una città intera che ha consacrato Prandelli tra i migliori allenatori d'Italia e non solo. Tutti amano Cesare e siamo convinti che in molti avranno fatto male le sue parole alla vigilia della gara odierna. Io spero che arrivino delle dichiarazioni chiarificatrici e Prandelli ci spieghi meglio cosa intendeva dire con il suo sfogo. Ma arriviamo alla partita odierna. A inizio dicevamo di non prendere l'uno a uno di oggi come un mero pareggio da un punto. E' vero che l'occasione era ghiotta (Milan sconfitto, Genoa fermato dal Siena) ma dopo questi giorni di fuoco va bene così. Oggi è un punto guadagnanto, non due persi. Cerchiamo di ritrovare presto la serenità e il gioco e continuiamo a stringerci intorno a questa squadra come abbiamo sempre fatto. I bilanci si fanno a fine stagione e siamo fiduciosi che siano ancora esaltanti per i colori viola.
Stefano Giacomelli