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lunedì 18 maggio 2009

PRANDELLI - A Lecce per la vittoria

Tutto in un punto. «Sono contento per la vittoria contro la Samp, ora basta un punto per arrivare al preliminare di Champions» dice Cesare Prandelli. Poi c´è la Juve, che è solo un punto più su. «Non guardo cosa succede davanti, noi giochiamo per fare punti e domenica andiamo a Lecce, su un campo difficile». E ci sarebbe anche il Milan, che ha solo quattro punti di vantaggio e all´ultima giornata viene proprio a Firenze. «E peccato che l´Inter ha già vinto lo scudetto...» sorride Prandelli. Lui non fa calcoli, non gli interessa. Non adesso, almeno. «Non abbiamo bisogno di pressioni, né di farci condizionare. La squadra deve giocare per il piacere di giocare, questo può essere la nostra arma in più».

Bella storia quella della Fiorentina, che da quattro anni, da quando c´è Prandelli, è sempre lassù, tra le grandi, in zona Champions. A proposito, ieri il tecnico ha festeggiato la sua panchina numero centocinquanta con la Fiorentina in serie A. Un bel traguardo. «Mi auguro che domenica i ragazzi mi facciano un bel regalo, alla panchina numero centocinquantuno. A parte questo io non sono bravo con i numeri e non ci faccio troppo caso. Soprattutto, non mi accontento mai. Quindi spero di fare altre centocinquanta partite con la Fiorentina e di vincere qualcosa qui». Intanto è a un passo dalla sua quarta Champions League (una gliela hanno tolta con Calciopoli, una l´ha conquistata virtualmente se non si considera la penalizzazione). «A un passo, appunto. Dobbiamo ancora conquistarla». C´è sempre quel piccolo punto. «Io vorrei farne sei». Con sei punti la Fiorentina potrebbe arrivare terza. Prandelli sorride, non ci sta. «Non abbiamo bisogno di una settimana difficile, abbiamo bisogno di tranquillità perché domenica ci aspetta una partita impegnativa. Il Lecce si gioca la salvezza, giocherà alla morte». Però... «Noi abbiamo sempre cercato di fare punti e l´unica cosa che vi posso garantire è che non andremo a Lecce per fare un punticino, ma per vincere. E sarà così anche contro il Milan. Poi vediamo cosa succede».

La classifica fa parlare, discutere, sognare. Ieri, fuori dallo stadio, c´era un sacco di gente che faceva i conti. «Un punto dalla Juve e quattro dal Milan, che domenica ospita la Roma. Se la Fiorentina batte il Lecce e il Milan non vince all´ultima giornata ci giochiamo tutto». Ipotesi. Prandelli, però, smorza i toni: «Il risultato di oggi per noi era fondamentale e siamo stati bravi a prendere questi tre punti, per quanto riguarda il resto non voglio alimentare illusioni. L´ho già detto, i conti facciamoli alla fine».
Va bene, parliamo della Samp. E di Pazzini. «L´ho abbracciato con sincerità e gli ho fatto i complimenti per quello che sta facendo a Genova». Ha qualche giocatore acciaccato: «Dainelli è uscito per una botta al piede, Felipe aveva un fastidio muscolare e Vargas mi ha chiesto il cambio perché non ce la faceva più». Domani farà il punto della situazione, intanto si gode il suo quarto posto e il diciannovesimo gol di Gilardino. «Non ho mai avuto dubbi su Alberto. Quando mi ha chiamato per dirmi che voleva venire a Firenze per lavorare di nuovo con me ho capito che avrebbe fatto benissimo». Si lamenta solo del caldo: «La cosa che mi dispiace è vedere squadre che hanno obiettivi importanti da raggiungere giocare a orari indecenti. Oggi c´erano trentaquattro gradi e l´ottanta per cento di umidità. Poi a gennaio ci fanno giocare di notte. Certe cose andrebbero sottolineate».

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