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- LA LUNGA SOSTA
La prossima sfida in programma sarà il 6 gennaio 2011 quando i viola saranno impegnati a Bologna contro la squadra di Malesani

mercoledì 20 gennaio 2010

PRESENTATO MARIO BOLATTI

E' stato il giorno di Mario Bolatti. A presentarlo alla stampa e a tutti i tifosi viola è stato il direttore viola Pantaleo Corvino che, sorriso smagliante, esordisce: "Chiedo scusa per il ritardo per il centrocampista, che non è arrivato il 3 o il 4 gennaio. Chiedo scusa a chi lo voleva nero o basso, del resto lo spirito fiorentino porta spesso a fare il gioco delle figurine. In effetti avrei voluto anticipare l'intervento in questa criticità che avevamo in mezzo. In estate siamo partiti con un preliminare, poi strada facendo abbiamo valutato le esigenze. La nostra volontà era quella di avere una rosa di 21 giocatori con la quale siamo ancora in corsa su tutti i nostri obiettivi; oggi siamo 21 più 3 portieri per cui mi si perdoni il mio piccolo ritardo". Dopo lo scherzoso intervendo del diesse viola sono arrivare le prime parole del neo centrocampista viola: "Sono molto contento di approdare ad un grande club come la Fiorentina, una società importante a livello mondiale ed una città molto bella. Le mie caratteristiche? Chi mi conosce sa che gioco molto la palla, ho qualità e fisicità. Non sono molto veloce ma lavoro per fare sempre meglio anche sotto questo aspetto. Quando potrò giocare? Questo lo deciderà il mister, io ho voglia di giocare e di allenarmi. In Argentina mi allenavo con i giocatori senza squadra per non perdere la condizione fisica. Non ho mai avuto un idolo preciso. Mi piaceva molto Redondo e Marangoni. Prandelli e Maradona molto diversi tra loro? Un giocatore deve adattarsi a tutti gli allenatori, le differenze sono un'opportunità. Ho sentito al telefono Maradona che mi ha fatto gli auguri per questa nuova avventura. Come tutti i giocatori spero di partecipare al Mondiale ma non ho avuto nessuna assicurazione di un posto da titolare alla Fiorentina, starà a me guadagnarmelo come succede da tutte le parti. Il Mondiale è molto importante ma è importante fare bene con la maglia viola. Il numero 28? E' quello che usavo nell'Huracan ed era disponibile... Montolivo lo conosco di nome, ma non di persona. Il calcio italiano è uno dei campionati più importanti del mondo e lo seguo fin da quando sono piccolo. E' un vero piacere arrivare a Firenze dove sono passati molto grandi giocatori. Il calcio italiano è un calcio molto tattico ma in carriera ho avuto allenatori sia in Argentina che in Portogallo che hanno lavorato molto sotto questo aspetto. Pastore? Con lui ho un bel rapporto, ci sentiamo spesso e spero di batterlo domenica nella partita tra Fiorentina e Palermo. Bertoni, Passarella e Bastistuta? Sono stati tre giocatori di livello mondiale, è un piacere vestire la loro stessa maglia e spero di poter scambiare qualche parola con Batistuta se ci sarà l'occasione ma sinceramente non so dove sia e cosa stia facendo. Il Gringo è un soprannome legato al colore dei miei capelli. Al Porto le cose non sono andate benissimo ma sono cose che capitano nel calcio, uno deve prendere gli aspetti positivi di tutte le esperienze. Il passato è passato, adesso penso al presente e fare il meglio possibile con la Fiorentina".A Bolatti viene chiesto di descriversi come persona: "Il nonno di mia mamma era piemontese, la mia famiglia mi è sempre vicina, con mio padre e i miei fratelli. Non sono sposato, mi definirei una persona onesta e corretta, rispettosa del lavoro e degli altri".

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