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- LA LUNGA SOSTA
La prossima sfida in programma sarà il 6 gennaio 2011 quando i viola saranno impegnati a Bologna contro la squadra di Malesani

giovedì 15 aprile 2010

LE STRATEGIA FUTURE

Dalle colonne de La Nazione si legge oggi un'interessante intervista al presidente viola Cognigni che anticipa le nuove strategie della Fiorentina per la preparazione alla prossima stagione agonistica. Ai tifosi interesserà soprattutto il cambio di strategia finanziaria dopo l’autofinanziamento (un aiuto anche per il titolo del cronista), ma la chiacchierata svolazza anche su molti altri concetti, alcuni attraversandoli e altri prendendoli di petto: il ritorno di ADV presidente, la solidità dell’impegno economico a prescindere dal piazzamento in Europa, il caso Prandelli, la conferma di Corvino, le parole di che fanno chiarezza su Mutu, le battaglie in Lega, i rosiconi, i rapporti con il Comune, la Cittadella, eccetera. E dentro l’eccetera ci sono altre novità. Dice il numero uno viola: «Ci siamo visti qualche mese fa per parlare di autofinanziamento. Ora il concetto è superato». A occhio sembra una buona notizia, almeno dal punto di vista del tifoso. «Mi spiego: passeremo dall’autofinanziamento all’equilibrio finanziario, perché nel frattempo sono cambiate alcuni parametri e dobbiamo tenerne conto. Penso alla gestione diretta dello stadio e dei Campini, da lì troveremo risorse aggiuntive». Ok. Ma in concreto che differenza ci sarà? «L’equilibrio finanziario prevede una squadra sempre più competitiva. La Fiorentina che comincerà la prossima stagione sarà più forte di quella dell’anno precedente, almeno sulla carta. Saranno Prandelli e Corvino a concordare insieme il piano tecnico. Ci tengo a precisarlo per confermare il nostro impegno. E sottolineo che la rosa non sarà indebolita». A prescindere dal piazzamento in questo campionato? «Sì, perché solo la Champions sposta soldi in quantità così sensabile da poter condizionare una previsione di bilancio. L’Europa League rientra fra i nostri obiettivi e faremo di tutto per raggiungerla, ma dal punto di vista economico non incide».

Martedì sera Andrea Della Valle ha detto che è presto per considerarlo il nuovo presidente. Ha aggiunto che dovrà confrontarsi con ’tante persone e su tante cose’. Parole da interpretare: ci aiuti lei.
«Credo che Andrea Della Valle non abbia ancora smaltito del tutto l’amarezza che lo ha portato alle dimissioni di settembre. Ma lo vedo partecipe e propositivo, si informa sempre, dà consigli, spesso impone le sue decisioni. Personalmente dico questo: io non ho accettato il ruolo di presidente perché quella poltrona è sempre stata sua. La ritroverà un po’ impolverata e con qualche ragnatela, nessuno l’ha occupata in sua assenza».

A proposito di amarezza: il passo indietro di Diego della Valle è stato accompagnato da parole che non hanno chiarito gli obiettivi del risentimento. Fa parte di una strategia di comunicazione?
«Nessuna strategia. Il passo indietro del patron è dovuto a una situazione complessiva che si è creata. I rosiconi ormai fanno parte del passato, perché la società ha dimostrato di sapersi muovere lungo una linea ben precisa. Spero che nessun altro si faccia condizionare, perché questa proprietà ha dimostrato di voler bene alla Fiorentina senza secondi fini».

E’ stata una stagione un po’ strana...
«Per certi arbitraggi di sicuro. Ma il mio voto complessivo è sette e mezzo/otto. Siamo arrivati primi nella fase a gironi, siamo usciti nella semifinale di coppa Italia contro l’Inter, possiamo giocarci ancora un piazzamento in Europa. E’ stato un anno importante per quello che siamo riusciti a costruire, e penso alla valorizzazione di Jovetic, al lancio di Babacar, alla crescita di altri giovani. Io parlo di assoluta soddisfazione, i giocatori lo sanno».

Cosa vi siete detti dopo la sconfitta contro l’Inter?
«Che dobbiamo ripartire dal coro fatto dai tifosi alla fine della partita: grazie lo stesso. E’ un grande patrimonio, un motivo per rispettare ancora di più la maturità del nostro pubblico. Non deluderemo i nostri tifosi».

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